Il lungo fine settimana festivo ha fatto registrare numeri importanti al museo pontremolese La soddisfazione del sindaco: «Ripagati gli sforzi per renderlo il punto di forza culturale del Comune»
Un allestimento multimediale ed esteticamente minimale ed elegante, con una luce radente che enfatizza il fascino del “popolo di pietra”. Il nuovo museo delle Statue Stele, inaugurato nel giugno 2015, si presenta davvero ricco di attrattive con il Castello del Piagnaro che diventa così un luogo di accoglienza per l’arte e per la storia del territorio. E questo fascino è stato premiato con numeri straordinari nello scorso week end di Pasqua: il sabato sono arrivati 49 visitatori, il giorno di Pasqua sono state registrate 99 entrate, il lunedì di Pasquetta hanno staccato il biglietto del museo ben 228 persone, per un totale di 376 persone nel giro dei tre giorni indicati. Una media di oltre cento persone al giorno che fanno pensare che nel 2017 si possa battere il numero di presenze segnate nel 2016, attorno alle 13 mila visite complessive, avvicinandosi verso quota ventimila. «Questo è un grande successo – sottolinea la sindaca Lucia Baracchini – che ripaga i tanti sforzi fatti dalla nostra amministrazione per rendere il museo delle statue Stele il vero punto di forza del turismo culturale, e non solo: grazie pertanto ai tanti visitatori che hanno voluto conoscere il popolo di pietra, iniziando, così, uno splendido viaggio nel tempo e nelle nostre radici».
Turisti di ogni “razza e foggia” con tante presenze di stranieri ma anche tanti italiani. Un risultato straordinario legato alla bellezza di questo nuovo allestimento (realizzato dall’architetto Guido Canali) che accoglie i visitatori con la “Casola”, una stele tra le più famose, per poi andare avanti nel percorso che distribuisce ben quaranta pezzi, tra cui il gruppo di Groppoli, ritrovato in successione nei primi anni del 2000 ed esposto per la prima volta in un museo. Le sale espositive sono disposte su due piani. Un lungo corridoio al piano terreno, completamente recuperato e caratterizzato da un’ampia manica medievale rimasta intatta nei secoli, in cui sono state disposte la maggior parte delle stele del gruppo A e B, quelle più antiche. Al primo piano (nell’area del “vecchio” museo), invece, sono ospitate le stele più “recenti” (gruppo C), oltre al materiale multimediale, ai video e a sale di approfondimento. In una di queste spicca un’ampia cartina della Lunigiana con l’indicazione dei ritrovamenti e l’elencazione delle Stele, dovuta alla perizia di disegnatore dell’architetto Roberto Ghelfi. Per quanto riguarda la struttura museale, oltre al nuovo allestimento espositivo, si è anche intervenuti nell’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali tramite il progetto transfrontaliero “Accessit”. Due ascensori interni, infatti, collegano i diversi piani del museo, mentre un percorso multimediale e sensoriale rende la visita fruibile per tutti. Un cammino di “accessibilità”, in cui è inevitabilmente coinvolto anche l’ascensore esterno che collegherà Porta Parma con il castello e che diventa componente essenziale per la completa fruibilità del nuovo Museo. Finito recentemente lo scavo ora si sta lavorando per la collocazione degli ascensori e si pensa che entra pochi mesi l’opera possa essere considerata definitivamente conclusa.
Riccardo Sordi – Il Tirreno