Una rete museale tutta italiana per valorizzare le statue stele

Una rete museale per far conoscere e valorizzare le statue stele. Con questo intento è stato firmato, durante la terza edizione di TourismA, il salone internazionale dell’archeologia che si è recentemente tenuto a Firenze, un accordo per dare vita ad una collaborazione scientifica e ad uno scambio di iniziative fra le diverse strutture italiane dedicate alla statuaria, alle stele e ai monumenti litici. In pratica, i musei italiani che custodiscono statue stele e menhir hanno stipulato un accordo di collaborazione per la ricerca storico-archeologica. E di questo importante accordo il Museo delle Statue Stele di Pontremoli è stato uno dei principali artefici, come testimoniato dalla presenza all’appuntamento fiorentino del direttore del museo, Angelo Ghiretti, e del sindaco Lucia Baracchini, oltre che del sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri. Non a caso la nascita di questa rete intermuseale era stata preannunciata nel corso del recente convegno (lo scorso 20 gennaio) “Le Stele degli altri”, che si era tenuto al Teatro della Rosa in una giornata di confronto con le realtà dei reperti megalitici lontani dal nostro territorio. Questo progetto, promosso e coordinato dall’editore Carlo Delfino, è divenuto realtà grazie all’impegno, delle amministrazioni e dei direttori dei Musei coinvolti nell’iniziativa. Ora il patto dovrà essere perfezionato con un programma specifico e in futuro si pensa ad un allargamento anche ad altre realtà europee che espongono reperti analoghi. Una rete che sarà un modo per consentire un confronto che non è solo scientifico, ma un incontro con varie realtà della penisola, creando un collegamento con le città accomunate dalla presenza di testimonianze megalitiche riconducibili all’età del Rame: Pontremoli, La Spezia, Aosta, Trento, Riva del Garda, Silandro, Capo di Ponte, Teglio, Bovino, Laconi e Perfugas. Una prospettiva confermata dal direttore Ghiretti «con questa rete – afferma – si aprono delle grandi possibilità. Innanzitutto sul piano della visibilità perché si potrà fare fronte comune pubblicizzando e stimolando la visita nei Musei dei componenti della rete. E poi, ma direi per noi studiosi soprattutto, si può pensare ad un confronto scientifico puntuale e continuo per conoscere le novità e lo stato della ricerca nel nostro campo». Un dialogo quanto mai importante perché, nonostante i continui progressi nella ricerca archeologica, ancora gli studiosi stanno cercando la risposta che sveli fino in fondo la natura di quest’opera dell’uomo così suggestiva. A testimonianza della magia e del mistero che ancora avvolgono queste statue che sono emerse dalla penombra di enigmi millenari. Il sottosegretario Cosimo Ferri sottolinea come l’accordo appena siglato rappresenti «un’iniziativa che potrà aumentare la visibilità e la conoscenza di questi luoghi straordinari, incrementando il numero di visitatori e creando un importante ritorno economico. Sculture ed opere che insieme creano un percorso unico e ricco di riflessioni. La rete consentirà a ciascun museo di aprire un’unica finestra verso l’Europa e verso l’internazionalizzazione. Sarà un’occasione importante anche per tanti studiosi, studenti ed un’occasione di lavoro per tanti operatori turistici». E parlando del Museo delle Statue Stele Ferri evidenzia come «dalla sua riapertura, avvenuta nel giugno 2015, il museo pontremolese ha avuto un significativo risultato in termini di visitatori, a dimostrazione del vivo interesse che i tanti turisti nutrono nei confronti della nostra storia e del nostro patrimonio culturale. Oggi la sfida è proprio quella di non rimanere chiusi rispetto alle altre realtà, ma creare una stretta e proficua collaborazione per crescere e per migliorare sempre di più il servizio».

Riccardo Sordi